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Visualizzazione dei post da maggio, 2016

Siamo la IIAM. Risolviamo problemi

Il 22 aprile 2016 più di cento ragazzi della scuola secondaria di secondo grado si sono riuniti al campus di Informatica di Cesena dell’Alma Mater Studiorum di Bologna per partecipare alla finale nazionale del problem solving. Ma che cos’è il problem solving? Il problem solving è una metodologia basata su attività in cui preva lgono il pensare, il ragionare, il fare ipotesi ed operare scelte, attività che richiedono l’applicazione di abilità relative alla gestione di informazioni strutturali più che l’applicazione sterile di procedimenti meccanici volti alla risoluzione di semplici calcoli. Attività che promuovono quelle competenze trasversali ai diversi contesti disciplinari, riconosciute ormai essenziali per un inserimento attivo e consapevole dei giovani nella società. La competizione di problem solving serve, dunque, non solo a potenziare la capacità degli alunni nell’individuare una strategia per la risoluzione di un problema ma anche a sviluppare il loro pensiero algoritmic

4M e 4Q a Pane quotidiano. Rivedi le puntate

Si fa presto a dire Islam: ma cosa si nasconde dietro l'oggetto di tante paure? Nell'ultimo libro della giornalista e scrittrice Lilli Gruber un viaggio tra propaganda estremista, imam più o meno prudenti e donne con il velo per raccontare la penetrazione del mondo islamico in Occidente e più in particolare nelle città italiane."  Il 9 maggio le classi 4M e 4Q hanno partecipato in diretta alla presentazione durante la trasmissione culturale Pane quotidiano presso il Centro Rai Saxa Rubra – Rai Tre <autostart="no"> È un libro-inchiesta quello di Lilli Gruber dal titolo "Prigionieri dell'Islam"che vuole sottolineare le debolezze della nostra società e di quella islamica, entrambe imprigionate da sogni e pregiudizi. Cimentandoci nella lettura di questo testo, abbiamo avuto l'opportunità, non solo di partecipare alla trasmissione televisiva "pane quotidiano", ma anche di poterci confrontare con persone

Essere umano o non esserlo?

Uomo, homo, hombre, nin, رجل, 男人, nonm, maður, άνθρωπος, minske, mensch, tao, גבר. Tutte queste parole rimandano allo stesso concetto di “uomo”. Ma quando qualcuno può essere chiamato cosi? Esistono vicende dolorose e tragiche che spingono a chiedercelo. I gulag delle isole Solovki, i campi di concentramento di Auschwitz, le prigioni di aberrazione di Guantanamo, le torture delle milizie americane in Iraq nel carcere di Abu Ghraib, i bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. Gli autori di tutto ciò,possono essere definiti così? La dignità è una condizione di nobiltà morale in cui l’ uomo è posto dalla sua stessa natura. Ma quale è la nostra natura? “Immaginatevi di vedere gli stranieri derelitti,coi bambini in spalla, e i poveri bagagli […]Vi piacerebbe allora trovare una nazione di indole così barbara che non conceda un posto sulla terra,affili i suoi detestabili coltelli contro le loro gole?” William Shakespeare nel “Sir Thomas More” invita a riflettere  su chi è