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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

GIORNATA DELLA MEMORIA: musica e parole con gli studenti della 5 M

Riflessioni e suggestioni oggi 27 Gennaio nell'Aula Magna del nostro Istituto in occasione della  ria. Protagonisti i ragazzi della 5M che, su iniziativa e con il coordinamento della prof.ssa Anna Grazia Rossetti, hanno celebrato questa significativa ricorrenza.  Approfondimenti storico letterari sono stati il file rouge di una mattinata intensa che si è conclusa con numerose riflessioni e domande anche da parte del pubblico di studenti che ha gremito l'Aula Magna. Il programma musicale ha amplificato i contenuti importanti di questo evento che ha saputo toccare mente e cuore. Alla fine...commozione e applausi scroscianti.

Album fotografico della Settimana sportiva sulla neve (senza nessuna invidia)

Notte stellata

Se una notte d’inverno un viaggiatore s’imbattesse in questa città vi resterebbe per sempre. La nostra è un’allegra grigia cittadina dimenticata dagli uomini e dagli astri. Il caldo e cupo sole è troppo timido per trafiggere le nuvole in questo periodo. Le sorridenti e sterili colline ci cingono in un soffocante immutabile abbraccio. La scogliera danza pericolosamente aggraziata sul mare vermiglio. No, non sono pazzo, il mare è vermiglio. Solo una volta all’anno. Se un viaggiatore giungesse qui andrebbe a vivere nella vecchia casa sulla scogliera. Guardate il signor Bailey, proprio lì, tutto indaffarato a portare la legna in casa. Poverino, ha buttato tutti gli orologi in mare, ma non sa che il suo tempo si sta compiendo. Se un viaggiatore camminasse per le nostre vie leggerebbe storie dipinte sui nostri volti. Ecco lì i locandieri della famiglia Edwards, le sarte Wilson e i marinai Evans. Le nostre case antiche, i negozi caldi, l’odore del pane appena sfo

Storie alla rinfusa di Matteo Luna

“Nonna, mi si è strappato il maglione strusciando contro il ramo dell’olivo! Riesci a ricucirlo o posso buttarlo?” gridò Benji. “Ma cosa dici?” controbatté Jenny dando uno scappellotto al nipotino, schiavo dell’ormai opprimente cultura del consumismo. “Dammi qua!” Esaminò attentamente l’evidente squarcio che tagliava in due la faccina sorridente del coniglietto pasquale. “Uhm… Mmh… Beh, è impossibile da rattoppare… ma… DI CERTO NON VA BUTTATO!!! TUTTO e dico TUTTO può e deve essere riutilizzato… magari può diventare un utile straccetto oppure un bel cappellino colorato per un visetto carino come il tuo!” esclamò la vedova stringendo tra le mani il faccino paffutello del bimbo. “Adesso lo prendiamo e lo portiamo in soffitta… su, dai… veloce che poi ti preparo il pranzo”. Jenny aprì la porta e ripose il maglioncino in uno dei tanti scatoloni su cui era scritto a caratteri cubitali: “Cianfrusaglie varie”. Il pullover si ritrovò in un mondo magico, popolato di storie inca

I’m Calling You From the Future to Let You Know We’ve Made a Mistake

Ehi Ronnie. Sono io, Jessie. Se stai ascoltando questa registrazione significa che mi è successo qualcosa e quindi il piano non è andato come pensavo. Il piano, beh, non era semplice. Per molti non era nemmeno realizzabile in primo luogo, ma adesso posso dire che si sbagliavano. Il fatto che sia riuscita a metterlo in atto ne è la prova. Quanto al suo conseguimento…come ti ho detto, non è andato come speravo. Cosa ho combinato ti starai chiedendo. Beh, non per vantarmene, ma ho viaggiato nel tempo. 15/12/20XX «Ehi» «Che cosa vuoi?» «Quello è il mio barile. Sparisci» «Non vedo mica il tuo nome scritto sopra. E come si sa bene chi prima arriva meglio alloggia» Il primo pugno partì dal senzatetto che si era avvicinato per primo e il tutto degenerò rapidamente in una rissa. Tirai il cappuccio del cappotto più avanti mentre mi assicuravodi prendere le distanze dai due. Risse del genere spesso tendevano a coinvolgere ignari passanti e innocenti spettator

Il vecchio e il malato di Pietro Caimmi

“Questo non è un buon motivo”. La frase mi risuona in testa come se non ci fosse niente dentro il che probabilmente è vero. Mi trovo sul letto dell'ospedale perché sono il più inutile, goffo, distratto e impacciato di tutti gli sciatori d'acqua della terra. “Un'onda ti ha sbattuto sull'acqua e ti ha spappolato il fegato” mi ha spiegato in tono allegro l'infermiere. Penso userà quel tono anche per parlare al mio funerale. Fine della storia. Il trapianto è andato a buon fine e in due mesi sarò fuori ma a parte questo tutto bene dicono i medici. Arriva mia madre e mi fa una predica più lunga di un discorso del papa, ma tanto ha ragione quindi non dico niente anche se ritengo che ormai sia piuttosto inutile. L'unica cosa che mi rimane impressa è quella frase: “Questo non è un buon motivo”, fare sci d'acqua non è un buon motivo per trascorrere mesi in ospedale, per far preoccupare tutti o, per carità, saltare la scuola perchè mia madre è leggermente fissata

Il patto di Chiara Serafino

“Oggi è una bella giornata per stringere un patto!” Il sole è oscurato da grandi nuvole scure e il prato riflette il grigiore del cielo. Sento un intenso odore di disperazione provenire dal castello del re e inizio ad affrettare il passo. Il dolce profumo è sempre più vicino e decido di materializzarmi direttamente nel luogo, fonte di così tanto tormento. Davanti ai miei occhi c’è una bambina, vestita di miseri stracci ricoperti di polvere, tremante e con il volto rigato di lacrime; appena mi vede spalanca gli occhi e smette di singhiozzare. “Buona sera, madamigella mugnaia, perché‚ piangi tanto?” La bambina mi guarda come se non avesse mai visto un essere umano in vita sua, questa cosa mi spazientisce… “Ah” rispose la fanciulla“devo filare l’argento dalla paglia e non sono capace!” Sento spuntare il mio sorriso maligno prima ancora che la bambina lo veda. “Che cosa mi dai, se te la filo io?” La poverina ci pensa un attimo e poi risponde risoluta “Il mio fermagl