Passa ai contenuti principali

ANCORA VITTORIA PER GLI SCACCHISTI DEL RINALDINI





Dopo un oro alle Nazionali del 2016, un bronzo a quelle del 2017 ed un consolidato dominio della classifica regionale difeso ormai da quattro anni, lo scacchismo del liceo Rinaldini ha ottenuto ulteriore conferma del proprio valore con i successi ottenuti alle gare provinciali, disputate lo scorso 16 marzo ad Osimo, all’interno del Palabaldinelli. In tale contesto, sia la squadra Juniores femminile (Caterina Maggi 3 Ct, Sofia Terranova 4 Cm, Agnese Sabbatini 2 At, Gloria Scatizza 5 G) , che quella Allievi maschile (Masera Lorenzo 3 Dm, Valenza Nicola 3 Dm, Sabbatini Diego 2 At, Antonelli Bartolomeo 3 Dm) si sono classificate al primo posto, mentre onorevole piazzamento è stato ottenuto dalla squadra Allievi mista (Doga Francesco 2 Bm, Fiorini Alessia 3 Dm, Cinotti Federico 2 Bm, Cucculelli Andrea 2Cm).
A seguito di tanti e tali successi è dunque parso giusto e doveroso intervistare, congratulandoci con loro, due membri della squadra femminile cui dobbiamo l’ultima conquista di questo percorso così fruttuoso e felice, le studentesse Caterina Maggi e Sofia Terranova, compagne di squadra in un ricco rapporto di crescita personale come sportiva.

Come hanno chiarito loro stesse, queste gare si disputano tra squadre composte da quattro giocatori ufficiali, con un massimo di due riserve, e il punteggio da conseguire è pari a due e mezzo, terminando con una patta in caso si ottenessero non più di due punti. Le partite, ovviamente, sono dei singoli uno contro uno, dove l’esito positivo, a quanto abbiamo potuto capire, è favorito dalla lucidità, dalla fiducia in sestessi e dalla prudenza verso l’avversario come anche, però, da un esercizio praticato quasi sin dall’infanzia.
-“Da quanto tempo giocate a scacchi?”
C.M: “Ho iniziato a giocare alle elementari, continuando poi con costanza; si tratta di un gioco che, se riesce, è motivante, ma mi esercito comunque abitualmente anche perché l’allenamento è necessario”
S.T: “Anch’io ho iniziato da piccola, prima insieme a mio zio e poi all’interno delle elementari, che offrivano proprio dei corsi di scacchi, e lì ho iniziato a giocare in squadre”
Certamente, però, dietro un rapporto così lungo con questa attività dovrà esserci qualcosa di particolarmente interessante e affascinante, di appagante e bello in questo gioco, che infatti si è rivelato, almeno ai loro occhi, ottimo strumento per conoscersi più a fondo, disciplinandosi ma anche stimolando vivacemente le proprie capacità.
-“Cosa vi piace negli scacchi”?
C.M: “E’ un gioco molto competitivo, dove si è consapevoli che la vittoria dipende dal proprio impegno e dalla giusta strategia, e questo è molto stimolante”
S.T: “Si tratta d’un gioco che spinge sempre a dare il meglio di sé, anche se l’avversario è più forte”
Proprio il sapere, il sentire che la vittoria dipende soltanto dalle proprie scelte pare dunque elemento di primaria importanza nella forza di questo gioco, le cui partite, stando ad una considerazione fatta forse dal grande campione russo Kasparov, sarebbero tra le più violente ed intense di tutte le altre discipline, avendo i loro giocatori ben chiaro che, nella loro vittoria come nella loro sconfitta, la sorte non ha alcun ruolo, e le conseguenze delle proprie scelte si pagano intere, con la gioia, insomma, e l’orgoglio della vittoria come pure con l’amarezza e, talvolta, la rabbia di chi, sconfitto, non può che riconoscere la superiorità strategica dell’avversario, che meglio ha ponderato la situazione, senza potersi dunque scusare in alcun modo.
-“ Vi siete trovate in situazioni particolarmente critiche nel corso di qualche partita?”
C.M: “Alle nazionali di otto anni fa, dovevo giocare con la prima in classifica che non aveva mai perso una partita; pur dopo una grande agitazione iniziale, però, alla fine ce l’ho fatta, mostrando che per quanto sino ad ora uno abbia sempre vinto, non è per questo imbattibile”
S.T: “L’agitazione c’è ad ogni partita, per cui bisogna cercare di non avere pregiudizi su di sé, né sull’avversario, e di mantenere la calma”
Proprio il controllo ed il dominio di sé, la consapevolezza di avere nelle proprie mani le sorti d’una partita -e d’una squadra, in competizioni come quelle che hanno visto eccellere queste ragazze-, insomma proprio il vedersi investiti d’una grande responsabilità verso se stessi e gli altri sono atteggiamenti, come già detto, fondamentali non solo per vincere ma anche per vivere seriamente e appieno lo spirito di questo gioco così limpidamente e magnificamente spietato, ma anche profondamente e rigorosamente formativo.
-“Quali sono degli atteggiamenti utili al conseguimento della vittoria?”
C.M: “Avere fiducia in sé, ma anche giusta considerazione dell’altro, perché si può vincere, ma solo con lucidità”
S.T: “Sempre mantenere la concentrazione, sia che ci si trovi in vantaggio che si stia perdendo, perché l’avversario potrebbe sfruttare la prima occasione per coglierti di sorpresa, ma anche perché, nonostante la difficoltà in cui si può trovare, con la mossa giusta la situazione può sempre venire ribaltata”
Auguriamo dunque, ad una squadra consapevole della “centralità delle persone” nel proprio gioco, un’altra grande serie di successi, con cui esercitarsi ancora e sempre più a conoscere se stessi, stupendosi poi ogni volta degli altri.

Commenti

Post popolari in questo blog

UNA SORPRESA INASPETTATA di T.Talarico

Clarissa si era appena seduta sul bordo del letto ,quando la sveglia suonò ,lei ormai si era alzata già da un po di tempo ,pensando a cosa il giorno le avrebbe riservato. Quello sarebbe stato un giorno molto importante ,infatti sarebbe andata in una nuova scuola , ancora si ricordava di quando aveva dovuto salutare le sue amiche , con la promessa che l’estate successiva si sarebbero riviste e rifletteva sul fatto che lei non sarebbe andata più a scuola con loro, gia si immaginava che Chiara, la sua migliore amica ,in quel momento ancora doveva decidere cosa mettersi per quel giorno , lei era stata sempre cosi , un’eterna indecisa , dall’altra parte pero c’era lei ,Clarissa , che al contrario di Chiara era una ragazza molto decisa e sicura . In quel momento però sembrava che la sicurezza,che aveva avuto fin da bambina , da quando ad esempio pur non sapendo nuotare non si era fatta intimorire dall’acqua e si era tuffata ,senza riflettere a quello che sarebbe successo in seguito,la stess

In Romagna con il badile: la testimonianza di Kledi un nostro alunno della 5G Scienze Umane

I motivi che mi hanno spinto a fare il volontario in Emilia Romagna nonostante avessi quest’anno l’esame di maturità sono tanti e, tra questi, il principale è che mi sembrava giusto aiutare quelle persone che erano state colpite dall’alluvione, perché erano stati colpiti per una catastrofe naturale grave e pesante. Grazie a questo fatto, ho capito che nella vita non bisogna aspettare l’occasione, ma crearla. Nella vita mi sono sempre sentito in dovere di aiutare gli altri anche nelle piccole cose, perché aiutando gli altri poi mi sento bene con me stesso. Poi l’Emilia Romagna, come del resto tutta l’Italia, è un paese che amo alla follia e per dimostrare questo amore mi sono sentito in dovere di aiutare questo bellissimo paese e le persone che ci vivono. In quel giorno in cui sono andato ad aiutare, ho avuto l’onore e il privilegio di vedere la grandezza d’animo di tutte quelle persone che venivano da tutta Italia che lavoravano e aiutavano la popolazione colpita dall’alluvione. La cos

PENSIERI E RIFLESSIONI DAL VIAGGIO DI ISTRUZIONE IN GRECIA a.s. 2017-2018

Lasciare la Grecia è come lasciare una vecchia casa abbandonata e in rovina, una terra tradita; lasciare la Grecia è spezzare un legame che ogni volta si rinnova e si infrange: il pensiero va agli alberi in fiore, alle distese di ulivi e forte ritorna il profumo della zagara. Lasciare la Grecia vuol dire vedere a Patrasso ragazzi arrampicati sui cancelli per imbarcarsi clandestinamente. Lasciare la Grecia è triste e doloroso perché è un vecchio amico che non sai mai quando rivedrai.   Vera Valletta Leggi in coda al post i commenti di Pietro, Martina, Francesco, Maria, Marta e di tutti i partecipanti alla visita d'istruzione in Grecia o rivivi nel padlet i luoghi e le emozioni del viaggio. Quel verde lucente, quel viola che ti lascia senza fiato. Montagne rocciose, campi di ulivo infiniti. In un secondo, anni di storia, di arte, di versi omerici si presentano davanti a te sussurrando cose che, anche chi non sa, chi non conosce, riesce a capire. Finalm