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La doppia carriera: studio e sport. Intervista a Benedetta Pantanetti l’alunna-atleta della 4P LES

Nella scherma si vince e si perde, non ci sono mezze misure, lo sport ha le sue regole, come nella scuola. Se subisci la sconfitta, devi accettarlo e da lì ripartire per vincere. Così nella scuola quando una verifica o un’interrogazione va male non bisogna scoraggiarsi, anzi bisogna metterci più impegno e determinazione, perché la vittoria è più vicina. 


“Mens sana in corpore sano” Benedetta Pantanetti 1°classificata Cadetti fioretto femminile ai campionati italiani 2019 


Quando hai iniziato a tirare di fioretto e perché hai scelto questo sport? 

“ Ho iniziato a 6 anni; in quel periodo facevo danza, ma tutti i pomeriggi andavo a prendere mio fratello al Palascherma qui ad Ancona; c’erano tanti bambini della mia età, vedevo che si divertivano, ho provato e non ho più lasciato questo sport.” 

Quanto tempo impegni nell’attività sportiva a questi livelli? 

”Durante la stagione agonistica, da settembre a giugno, mi alleno tutti i giorni, per circa 3 ore al giorno. Nei periodi “normali”, durante i weekend ho le gare, in Italia, ma spesso anche all’estero. Per le gare nazionali sto fuori solo il fine settimana, dal sabato alla domenica, ma per le gare all’estero sto fuori anche 3-4 giorni. Oltre a questi impegni poi ho due o tre ritiri all’anno con la nazionale under 20, uno in estate, uno a Natale e uno durante l’anno scolastico. 

Riesci a conciliare lo sport con la scuola che hai scelto, entrambi impegnativi? 

”Conciliare tutto ciò con lo studio non è sempre facile. Fortunatamente la scuola che frequento mi sostiene nel mio impegno sportivo, ho trovato professori sempre disponibili a venirmi incontro nelle mie esigenze, per esempio disposti a programmare con me le interrogazioni; da parte mia cerco di organizzarmi al meglio con i compiti, di anticiparmi con il lavoro scolastico e di essere sempre corretta e trasparente con i miei insegnanti. In assenza di questa disponibilità da parte loro non sarebbe stato possibile portare avanti tutti e due i miei impegni, sportivo e scolastico, e molto probabilmente mi sarei dovuta iscrivere ad una scuola privata” 

Durante le restrizioni a causa del Covid-19 come ti organizzi tra sport e scuola? 

“In questo periodo così critico mi sto comunque allenando regolarmente con il mio club. In assenza di gare ho una preparazione fisica più intensa del solito e al normale programma settimanale abbiamo aggiunto due sedute di preparazione individuale. Gli allenamenti con la Nazionale proseguono normalmente ma con delle precauzioni: prima dei ritiri tutti noi atleti e tutto lo staff, cioè i maestri, i preparatori fisici, i fisioterapisti siamo sottoposti a due tamponi, uno 5 giorni prima della partenza ed il secondo immediatamente all’arrivo sul luogo di allenamento; da quel momento in poi viviamo “in bolla”, cioè senza contatti con il mondo esterno e nessun estraneo può unirsi al gruppo. 

Il piano-progetto Studente-Atleta di alto livello (P.F.P.) Miur predisposto dalla scuola, rimane valido anche in questo periodo in base al piano agonistico di allenamento. Posso organizzare lo studio e prepararmi adeguatamente per le verifiche e le interrogazioni anche in DaD. Il Piano sportivo deve essere supportato da quello agonistico di gare ed allenamenti (calendario agonistico) e in base a questo viene redatto. Vorrei a tal proposito, puntualizzare che usufruire del P.F.P. non significa essere facilitati o esonerati nello studio, significa solo conciliare due impegni egualmente importanti da portare avanti, possibilmente con successo”. 

Secondo te oggi lo sport è un valore che va considerato come sprono per ottenere buoni risultati a scuola, oppure scuola e sport sono distanti e si deve scegliere? 

”Lo sport è sicuramente uno stimolo per far bene anche a scuola: ti costringe ad organizzarti se vuoi portare avanti tutti e due gli impegni, sei obbligato a non perdere tempo e ad andare diritto all’obiettivo. Lo sport ti insegna anche a gestire le emozioni e quindi anche ad affrontare l’impegno scolastico. Come dicevo prima, il sostegno della scuola è indispensabile per poter conciliare entrambi gli impegni, senza la disponibilità degli insegnanti è davvero difficile. 

(intervista del 04.01.21 del Prof. Marco Forni- scienze motorie- rilasciata dalla studentessa Benedetta Pantanetti 4P LES nel rispetto della normativa Dlgs n.196/03 e successive modifiche). 















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