Passa ai contenuti principali

GIORNATE F.A.I. DI PRIMAVERA 2023 - SAN FRANCESCO AD ALTO

Sabato e domenica prossimo per le Giornate del FAI saranno i nostri ragazzi a farvi entrare in quella che, prima di essere ridotta a un ospedale e a una caserma, era stata la chiesa più bella di Ancona: San Francesco ad Alto





1) Descrizione del contesto

La chiesa e il complesso monastico di San Francesco ad Alto sorgono sul colle Astagno, presso l’attuale via Torrioni, una delle arterie stradali che fin dall’epoca greco-romana permetteva l’accesso alla città di Ancona. Attualmente il complesso francescano è sede del Distretto Militare e del Centro documentale di Ancona, pertanto chiuso al pubblico. Il colle Astagno domina il porto di Ancona e la denominazione del complesso “ad alto” deriva, secondo la leggenda, dalle parole di San Francesco di Assisi che le pronunciò mentre si trovava sulle banchine del porto, indicando il colle Astagno come luogo in cui erigere il primo convento francescano di Ancona.

2) Descrizione storica

Secondo la leggenda la chiesa ed il convento furono fondati nel 1219, vennero ampliati tra il 1422 ed il 1425 per opera del beato Gabriele Ferretti. Il complesso rimase inalterato fino alla fine del secolo XVI quando fu ristrutturato ed arricchito di preziose opere d’arte grazie alle famiglie gentilizie anconetane e ai lasciti testamentari dei fedeli. Nel 1861 il complesso monastico fu soppresso, trasformato in Ospedale militare e le opere d’arte trasferite presso la Pinacoteca e le altre strutture religiose

3) Descrizione architettonica e artistica

La chiesa ed il complesso monastico hanno subito continui lavori di ristrutturazione, tra i quali fondamentali furono quelli operati dalla famiglia Ferretti nel secolo XV con la costruzione di una nuova navata e la trasformazione del vecchio edificio in coro, a cui venne aggiunta un’ampia sacrestia. La chiesa presentava un’unica navata con quattordici cappelle laterali , sette per lato, secondo una descrizione del secolo XVIII, con capolavori della pittura rinascimentale come la Madonna col Bambino e il Beato Gabriele Ferretti in estasi di Carlo Crivelli e l’Apparizione della Vergine (Pala Gozzi) di Tiziano. All’esterno si apriva il chiostro, con colonne di marmo lavorato. Nell’Ottocento la chiesa era caratterizzata da un porticato che sovrastava l’ingresso e da una doppia scalinata.

4) Descrizione dell’apertura durante le giornate F.A.I.
L’apertura nelle Giornate FAI prevede la visita guidata degli ambienti del complesso francescano normalmente non fruibili dal pubblico e che nel corso del tempo hanno cambiato destinazione d’uso in quanto compresi nel distretto militare- ex caserma dedicata al sottotenente Carlo Falcinelli. Sarà possibile visitare il cortile del convento che si conserva quasi integro e che mostra un loggiato sorretto da colonne corinzie con una vera di pozzo al centro. Verranno inoltre illustrati i preziosi dipinti un tempo situati sugli altari della chiesa ed oggi conservati presso la Pinacoteca di Ancona prevedendo dunque una duplice postazione nel complesso francescano e presso la Pinacoteca.

BIBLIOGRAFIA
  • Fabiola Cogliandro, Marco Tittarelli, Cronache della chiesa di S. Francesco ad Alto di Ancona dal XVI al XIX secolo. Cappelle gentilizie e legati testamentari in Picenum Seraphicum, rivista di studi storici e francescani, anno XXXIII, 2019
  • Fabiola Cogliandro, Marco Tittarelli, Notizie su Marco Paulucci da Camerino e Leonarda Pilestri e un’ipotesi di committenza per il dipinto Tre Santi della Pinacoteca Civica di Ancona, in Quaderni dell’Archivio di Stato di Ancona, 2021
  • S.Magnini, A.Manfredi, D.Ripanti, Montemarciano oltre un secolo tra fotografia e storia, Il sottotenente Carlo Falcinelli, pag.182 a cura del Comitato Cittadino, 1950
  • https://www.isedicifortidiancona.com/altri-monumenti

Commenti

Post popolari in questo blog

UNA SORPRESA INASPETTATA di T.Talarico

Clarissa si era appena seduta sul bordo del letto ,quando la sveglia suonò ,lei ormai si era alzata già da un po di tempo ,pensando a cosa il giorno le avrebbe riservato. Quello sarebbe stato un giorno molto importante ,infatti sarebbe andata in una nuova scuola , ancora si ricordava di quando aveva dovuto salutare le sue amiche , con la promessa che l’estate successiva si sarebbero riviste e rifletteva sul fatto che lei non sarebbe andata più a scuola con loro, gia si immaginava che Chiara, la sua migliore amica ,in quel momento ancora doveva decidere cosa mettersi per quel giorno , lei era stata sempre cosi , un’eterna indecisa , dall’altra parte pero c’era lei ,Clarissa , che al contrario di Chiara era una ragazza molto decisa e sicura . In quel momento però sembrava che la sicurezza,che aveva avuto fin da bambina , da quando ad esempio pur non sapendo nuotare non si era fatta intimorire dall’acqua e si era tuffata ,senza riflettere a quello che sarebbe successo in seguito,la stess

In Romagna con il badile: la testimonianza di Kledi un nostro alunno della 5G Scienze Umane

I motivi che mi hanno spinto a fare il volontario in Emilia Romagna nonostante avessi quest’anno l’esame di maturità sono tanti e, tra questi, il principale è che mi sembrava giusto aiutare quelle persone che erano state colpite dall’alluvione, perché erano stati colpiti per una catastrofe naturale grave e pesante. Grazie a questo fatto, ho capito che nella vita non bisogna aspettare l’occasione, ma crearla. Nella vita mi sono sempre sentito in dovere di aiutare gli altri anche nelle piccole cose, perché aiutando gli altri poi mi sento bene con me stesso. Poi l’Emilia Romagna, come del resto tutta l’Italia, è un paese che amo alla follia e per dimostrare questo amore mi sono sentito in dovere di aiutare questo bellissimo paese e le persone che ci vivono. In quel giorno in cui sono andato ad aiutare, ho avuto l’onore e il privilegio di vedere la grandezza d’animo di tutte quelle persone che venivano da tutta Italia che lavoravano e aiutavano la popolazione colpita dall’alluvione. La cos

PENSIERI E RIFLESSIONI DAL VIAGGIO DI ISTRUZIONE IN GRECIA a.s. 2017-2018

Lasciare la Grecia è come lasciare una vecchia casa abbandonata e in rovina, una terra tradita; lasciare la Grecia è spezzare un legame che ogni volta si rinnova e si infrange: il pensiero va agli alberi in fiore, alle distese di ulivi e forte ritorna il profumo della zagara. Lasciare la Grecia vuol dire vedere a Patrasso ragazzi arrampicati sui cancelli per imbarcarsi clandestinamente. Lasciare la Grecia è triste e doloroso perché è un vecchio amico che non sai mai quando rivedrai.   Vera Valletta Leggi in coda al post i commenti di Pietro, Martina, Francesco, Maria, Marta e di tutti i partecipanti alla visita d'istruzione in Grecia o rivivi nel padlet i luoghi e le emozioni del viaggio. Quel verde lucente, quel viola che ti lascia senza fiato. Montagne rocciose, campi di ulivo infiniti. In un secondo, anni di storia, di arte, di versi omerici si presentano davanti a te sussurrando cose che, anche chi non sa, chi non conosce, riesce a capire. Finalm