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Essere o non essere, cinese o inglese?


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Negli ultimi anni il successo economico cinese sta spingendo molte persone ad interrogarsi sul ruolo che la Cina potrebbe avere nel futuro, se non altro per le sue dimensioni.
L’interesse per la Cina si estende alla sua lingua ufficiale: il cinese mandarino.
Il cinese mandarino è già la lingua più parlata al mondo (per numero di parlanti), seguita da spagnolo, inglese, hindi, portoghese, bengali, russo, giapponese, tedesco e cinese wu.
Ma quali sarebbero le buone ragioni per un italiano per imparare il cinese mandarino?

Forse il motivo principale è che il cinese mandarino è la lingua più parlata nel mondo. Ovviamente su ciò incide la demografia cinese, ma per una grande parte dell’oriente il cinese è la lingua comune.
Fino a poco tempo fa si pensava che imparare il cinese fosse del tutto inutile. I cinesi avrebbero imparato l’inglese, o qualche forma semplificata di inglese. Chi diventa forte, d’altra parte, esporta la sua lingua, la sua cultura e, nel mondo moderno, il suo mercato e i suoi prodotti. Talvolta si esportano anche i propri regimi di governo.





Il cinese  è uno strumento utile per i viaggi e per la cultura: con migliaia di anni di storia, la cultura cinese è sempre affascinante.
Poi c’è la curiosità di studiare qualcosa di totalmente estraneo, che ci allontana dalla cultura greco – latina del Mediterraneo e dall’occidente.
Il cinese è uno strumento prezioso per il lavoro. Detto in poche parole: il mercato cinese è sterminato ed è anche la Cina che sta comprando il debito dei Paesi europei.
Ammettiamo che per noi il cinese è una lingua difficile.
Complessa è la pronuncia. Ogni sillaba ha di solito 4 pronunce diverse, chiamate toni  ed anche il significato cambia moltissimo se si sbaglia il tono. I verbi, invece, non si coniugano.
L’altro problema sono gli ideogrammi. Leggere e scrivere il cinese è un’impresa da titani.
Eppure è proprio questa caratteristica a rendere la lingua interessante: noi componiamo le parole utilizzando dei simboli corrispondenti a dei suoni, l’ideogramma corrisponde ognuno ad una parola o ad un concetto. Ne consegue che per conoscere l’etimologia della parola noi siamo costretti a ricorrere principalmente al greco e al latino mentre i cinesi uniscono più ideogrammi (quindi parole) per formare un concetto. Ad esempio il termine “bene” deriva dal latino bŏnus , in cinese “bene” è formato dall’unione dell’ideogramma mamma con quello del figlio. Interessante è come la lingua si appresta a significati più filosofici e sottili della nostra.
Nonostante la difficoltà ,la nostra scuola offre un’ottima possibilità per chi vuole conosce un punto di vista culturale totalmente estraneo a quello occidentale.  Il cinese ci apre la mente e aiuta a crescere con più conoscenza delle realtà diverse che ci circondano.
Ormai da quattro anni la nostra scuola attiva un corso di lingua cinese in collaborazione con l’Istituto Confucio di Macerata. Essendo il cinese una delle  lingue  più  diffuse  nel  mondo,  la  sua  conoscenza  costituisce  un  canale  preferenziale  per  l ’inserimento nel mondo del lavoro; pertanto, la scuola ritiene importante coinvolgere gli  studenti  che  lo  desiderano  in  tale  attività  di  formazione  con  il  qualificato  insegnamento  di  docenti  madrelingua  ed  il  supporto  di un’insegnante italiana di lingua cinese con comprovate competenze linguistiche.
Il corso di cinese si articola in due classi: la prima è composta dagli studenti a cui la lingua è insegnata da due o tre anni mentre la seconda è formata dagli alunni più esperti che frequentano il corso da quattro anni.
Le attività svolte mirano a insegnare la cultura cinese e a sostenere gli esami di certificazione internazionale.
Ogni allievo a maggio può sostenere l’esame per certificare a livello internazionale la propria conoscenza della lingua.  Il Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER)  è un sistema descrittivo impiegato per valutare le abilità conseguite da chi studia una lingua straniera, nonché allo scopo di indicare il livello di un insegnamento linguistico negli ambiti più disparati. Essendo il corso avviato relativamente da poco tempo, gli esami che gli studenti  hanno effettuato sono l’ YCT 2,YCT 3 E YCT4 che corrispondono a  una conoscenze del cinese pari ai livelli A1,A2,B1. L’YCT test (Youth Chinese Test) è stato lanciato nel tentativo di incoraggiare i giovani studenti stranieri a imparare il cinese e migliorare la loro conoscenza della lingua. 
Possono sostenere per questo l’esame solamente gli studenti delle scuole superiori. Il risultato raggiunto è eccellente se si pensa che il corso è stato avviato solamente quattro anni fa e le lezioni si svolgono per due ore alla settimana.
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