Un’esperienza di Alternanza Scuola-Lavoro al Museo Omero:

Dopo aver intrapreso il percorso dei beni culturali e aver svolto il compito di “cicerone” nelle giornate del F.A.I., ho deciso di svolgere il mio tirocinio lavorativo presso il museo tattile statale Omero, situato nella Mole Vanvitelliana, nei giorni 21/22 e 28/29 Aprile. 

Il mio primo compito è stato quello di familiarizzare con il nuovo ambiente, perciò oltre a visitare i luoghi dove sono esposte le opere, sono venuta a conoscenza anche dei reparti con i quali il “pubblico” del museo non entra spesso in contatto, come gli uffici, i laboratori didattici o le scale d’emergenza, e con i sistemi di sicurezza e di allarmi; è infatti fondamentale conoscere bene l’ambiente interno di un luogo di lavoro per le diverse necessità che possono presentarsi, ad esempio è stato molto importante per me sapere dove era situato l’ascensore, che mi ha permesso di accompagnare facilmente verso l’uscita alcuni visitatori disabili che non potevano utilizzare le scale. Sono stata fin da subito accolta.

La mansione che mi hanno affidato è stata quella di sorvegliare ed accogliere il pubblico, era quindi necessario mettere da parte ogni forma di timidezza per riuscire a confrontarmi con diversi tipi di persone; durante queste giornate ho incontrato molta gente che veniva non solo da Ancona ma anche da altre città e regioni, ed addirittura da fuori Italia, si è rivelata quindi essenziale anche la conoscenza dell’inglese.

Ho avuto l’occasione di osservare le guide del museo dare informazioni a grandi gruppi di persone non solo riguardo le opere esposte ma anche riguardo la costruzione della mole vanvitelliana o riguardo all’artista Antonio Ligabue, sul quale, in questi giorni, è allestita una mostra delle opere.

Questa esperienza lavorativa è stata per me molto utile, infatti ho dovuto imparare ad ambientarmi in un nuovo luogo, ad adattarmi a degli orari lavorativi, ad entrare in contatto con un team lavorativo, ho potuto incontrare molte persone tra cui anche bambini e persone con diversi tipi di disabilità, come i non vedenti. 

Sono rimasta piacevolmente sorpresa e commossa nel vedere che in questo stage lavorativo non sono stata accolta solo dal tutor esterno e dal team lavorativo del museo ma anche dai visitatori, molti di loro infatti mi hanno raccontato la loro storia, ho potuto giocare con i bambini, e osservare i non vedenti riuscire a “guardare” le statue, non attraverso gli occhi ma attraverso il tatto, e sono riuscita anche a conoscere persone aventi altri tipi di disabilità che ci hanno ringraziato della pazienza e ci hanno soprattutto fatto comprendere la diversità del mondo e le difficoltà nascoste in esso.

Posso quindi dire che questa sia stata una valida esperienza che mi ha permesso di crescere e di sperimentare, almeno in parte, le difficoltà e le soddisfazioni che porta il mondo del lavoro. 


Marinela Meta 3CT 

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