NON SI VEDE NULLA ALL'ESTERNO DI QUESTO FUOCO CHE MI BRUCIA IL CUORE?
Nostra Damus, Notre Dame, Nostra Signora…la cattedrale per eccellenza, celebrata nel romanzo di Victor Hugo “Notre Dame de Paris” da cui sono tratte le parole che hanno dato il titolo a questo articolo.
Non mi aspetto che tutti abbiate letto il libro, magari avrete visto il film Disney “Il Gobbo di Notre Dame”, ma credo che tutti ora conosciate questo monumento parigino; l’abbiamo vista tutti ardere, divorata dalle fiamme, come lo stesso Hugo aveva profetizzato nel libro:
<< in cima alla galleria più elevata, più in alto del rosone centrale, c’era una grande fiamma che montava tra i due campanili, con turbini di scintille, una grande fiamma disordinata e furiosa di cui il vento a tratti portava via un limbo nel fumo>>
Una cattedrale gotica, con il rosone gigantesco, nel quale sono rappresentati i santi; con le statue di quest’ultimi che osservano tutti i fedeli che varcano la soglia; con i “guardiani di pietra”, i famosi gargoyle (statue che allontanavano gli infedeli, spaventandoli); infine: la leggenda, il mistero, il mito. In questi giorni le sue torri hanno preso fuoco, dorante un periodo di restauro, gettando la città nella desolazione e la tristezza: un simbolo famoso tanto quanto la Torre Eiffel. Persino i guardiani hanno dovuto abbandonare il loro posto, lasciando incustodita la cattedrale.
Questo fatto ha nuovamente “acceso la fiamma” del mito: Victor Hugo aveva infatti, scritto, dettagliatamente, circa 200 anni fa (precisamente nel 1831), ciò che noi abbiamo vissuto e veduto pochi giorni fa…come ha fatto?
<<resta ben poco, oggi, a causa di quella catastrofe, e soprattutto a causa dei diversi restauri, che hanno finito di rovinare ciò che la catastrofe aveva risparmiato>>
Valentina Strazzi
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