Jones il violinista (Edgar Lee Masters, Spoon River Anthology)


La terra continua ad emanare una vibrazione,
là nel tuo cuore, e quella sei tu.
E se la gente scopre che sai suonare,
allora suonare devi, per tutta la vita.
Che cosa vedi, un raccolto di trifoglio?
O un prato da attraversare per raggiungere il fiume?
Il vento è nel granturco; ti freghi le mani
Perché i tuoi buoi sono ora pronti per il mercato;
oppure senti il fruscio delle gonne
come le ragazze che ballano nel Boschetto.
Per Cooley Potter una colonna di polvere
O un mulinar di foglie significarono rovinosa siccità
A me sembravano simili a Sammy Testa-Rossa
mentre balla al ritmo di Toor a Loor.
Come potevo coltivare i miei 40 acri,
per non parlare di prenderne altri
con quella miscellanea di corvi, fagotti e ottavini
che cornacchie e pettirossi mi agitavano in testa
e il cigolio di un mulino a vento – solo questo?
E non ho mai iniziato ad arare in vita mia
Senza che qualcuno si fermasse per la strada
E mi portasse via, a una danza o a una merenda.
Finii con 40 acri,
finii con un violino spezzato
e una risata rotta, mille ricordi,
e neppure un rimpianto

(Marta Bolognini - Matteo Moretti - Martina Stimilli)


La Terra mantiene una certa vibrazione che va
lì, nel tuo cuore, e quella sei tu.
E se la gente scopre che tu sai suonare il violino,
ebbene dovrai suonare il violino tutta la vita.
Cosa vedi, un raccolto di trifogli?
O una prateria da attraversare per il fiume?
Il vento è tra le spighe; tu ti strofini le mani
Per la carni già pronte per il mercato;
oppure senti il fruscio delle gonne
come le ragazze quando ballano al “Little Grove”.
Per Clooney Potter un vortice di polvere
o foglie che piroettavano volevano dire una rovinosa siccità;
a me sembravano come Sonny Testa-Rossa
che danza al ritmo di “Toor-a-Loor”.
Come potrei arare i miei quaranta acri
per non parlare dell’acquistarne altri,
con un insieme di corni, fagotti e ottavini
stimolati nella mia mente da corvi e tordi
e il cigolio di un mulino a vento – che altro?
E non ho mai iniziato a usare l’aratro nella mia vita
che qualcuno non si fermasse per la strada
e mi trascinasse a un ballo o a un picnic.
Sono finito con quaranta acri
sono finito con un violino rotto –
e una risata spezzata, e mille ricordi
e non un solo rimpianto.

(Agnese Bruglia - Lucia Copparoni - Rebecca Vida Gambelli)

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