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Tra alcool e nuove tecnologie. Quale l'incudine e qual è il matrtello?

Gli psicologi  Dott.ssa Frattesi e Dott.Borri dell’Associazione Marco Vive, insieme alla prof.ssa Cotoloni hanno dato vita a due progetti molto interessanti: 
- Progetto "Adolescenza e Nuove tecnologie” (Classi prime Corso Scienze Umane)
- Progetto "Adolescenza e alcol” (Classi seconde Corso Scienze Umane a cui fa riferimeto il video sottostante)
Riportiamo reazioni e relazioni degli studenti




“Spesso perdiamo la coscienza di ciò che facciamo, sotto l’effetto dell’alcol e i bevitori occasionali del sabato sera si credono immuni dalle conseguenze, ma non è così”.
“Molti si vantano di bere per mostrarsi adulti e avere una sbronza può essere motivo di vanto e di quasi orgoglio per mostrarsi agli amici, per sentirsi accettati,  per non farsi emarginare, per sentirsi importanti; chi non rischia, chi non è trasgressivo, chi non prova cose nuove, è considerato uno sfigato”
“ I mass media ci mostrano le immagini di gioia e dello star bene legate all’uso dell’alcol in situazioni di festa, di incontri e di cerimonie di famiglia, in situazioni in chi c’è qualcosa da festeggiare”
“molti ragazzi intervistati sostengono che l’alcol aiuti a cancellare la timidezza, ad esprimere “quello che sei realmente”, un aiuto a divertirti senza sentirsi “frenati”.
“ mi ha colpito come i genitori siano superficiali su questo argomento,mi chiedo se conoscono veramente i propri figli e poi si disperano quando scoprono che è al pronto soccorso in coma etilico.”
“non sapevo che, come dicevano i medici , negli ultimi anni è aumentato il numero di ragazzi che finiscono al pronto soccorso in situazioni critiche dopo feste di vario genere”
“non sapevo che fosse così pericoloso assumere bevande alcoliche prima dei 16 anni perché non sono ancora prodotti alcuni enzimi in grado di smaltire l’alcol più velocemente, così l’alcol ha più tempo per causare dei danni all’organismo”
“secondo me il fenomeno dell’alcol in età adolescenziale, tra cattive abitudini, dipendenze e mode, è troppo spesso sottovalutato”
“sarebbe bello fare anche noi in classe un video, alternando le interviste alle immagini”
“mi ha emozionato la testimonianza di un ragazzo dell’Associazione Alcolisti Anonimi” che ha parlato, in modo semplice ed appassionato, di come la sua vita era diventata un baratro e il divertimento era diventato solo sofferenza, un tunnel da cui è uscito grazie agli incontri con altri che avevano lo stesso problema, per aiutarsi reciprocamente e per condividere le esperienze.”
“questa esperienza mi è piaciuta moltissimo perché il tema del rapporto tra i giovani e l’alcol è poco trattato e conosciuto forse perché l’alcol è legale e troppo facilmente accessibile ai giovanissimi “
-          "Abbiamo compreso la differenza tra dipendenza e  uso eccessivo del cellulare, prima non conoscevamo questa distinzione  e non ci erano chiare le conseguenze della dipendenza
-          abbiamo aperto gli occhi sugli aspetti  negativi della tecnologia, distinguendoli da quelli positivi
-          ci siamo resi conto che se  da un lato la tecnologia ci consente di comunicare con le persone distanti, di fare “tutto e subito” dall’altro lato diventa un ostacolo nel socializzare “faccia a faccia”e non ci accorgiamo di ciò che avviene intorno a noi; la nostra vita sociale ne viene completamente influenzata perché al di fuori dello “schermo” non abbiamo un rapporto con la realtà.
-          ci ha colpito che il cellulare non è solo un mezzo di comunicazione  ma è diventato parte integrante della nostra giornata, tanto che si possono capire alcuni tratti della personalità in base a come il soggetto sceglie la suoneria del cellulare, al cover e al modello e allo sfondo
-          abbiamo visto un cortometraggio in cui venivano intervistati i ragazzi provenienti da varie scuole e abbiamo potuto constatare che se ci venisse chiesto di fare una “pausa” di 3 giorni dall’uso dei mezzi tecnologici, la maggior parte di noi sarebbe disponibile ma nessuno sarebbe disposto a cominciare l’esperimento in quel determinato istante. Siamo nati e cresciuti nell’epoca digitale e questo ci porta a diventarne facilmente dipendenti, isolandoci dal mondo esterno e instaurando relazioni esclusivamente con i social.
-          Abbiamo capito di doverci dare delle regole, in modo da poter limitare l’uso del cellulare nelle nostre vite perché guardarsi attorno è meglio che trascorrere ore intere davanti ad uno schermo.




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